C’è chi lo chiama salame di cioccolato, chi salame turco, chi salame del re. In Piemonte, dove pare sia stato inventato, è conosciuto da tutti come Salame del papa
Sull’ origine di questa definizione però le spiegazioni differiscono. Alcuni sostengono che era il classico dolce da mangiare in Quaresima per aggirare i divieti e gli obblighi al digiuno della religione cattolica e quindi che aveva la benedizione del Papa. Altri invece sostengono che, essendo un dessert particolarmente prelibato, mettendone in bocca una fetta ti facesse stare proprio come un Papa.
In realtà è un dolce delizioso quanto semplice da preparare. Siamo andati in un angolo incantevole del Piemonte, a Montechiaro d’ Asti, fra prati, pascoli, colline per imparare la ricetta originale, proprio come lo facevano le nostre nonne. Giovanna, rinomata agrichef del Monferrato, ce lo prepara fra le galline che razzolano nell’aia, le vacche al pascolo. Così alla buona, senza segreti in un paesaggio bucolico che moltiplica l’ appetito e il piacere di gustare questa prelibatezza.
“Gli ingredienti base sono la nocciola Piemonte, il biscotto novellino, il cacao zuccherato e amaro , un uovo, un po’ di zucchero e un pezzo di burro; essenziale anche il rum. In una terrina mettiamo il burro che abbiamo lasciato all’ aperto perchè si ammorbidisca, aggiungiamo il cacao, il rum, le nocciole, i biscotti triturati, l’ uovo e cominciamo a impastare con le mani. Occorre legare bene gli ingredienti tra di loro per dare la giusta consistenza. Diamo all’ impasto la forma di un salame, lo cospargiamo con il cacao zuccherato: lo chiudiamo in una carta stagnola. A questo punto mettiamo il Salame del Papa in frigo dove rimarrà tutta la notte e il giorno dopo sarà pronto per essere tagliato a fetta e portato in tavola”.
Un tempo era il tipico dolce pasquale, altra possibile spiegazione per il nome Salame del Papa: adesso è davvero il dessert per tutte le stagioni. Natale, Pasqua, Ferragosto, va sempre bene e quando arriva in tavola è gran festa.
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