Sono sempre più frequenti le occasioni per pranzio cene importanti. Un consiglio, anzi una raccomandazione. Beviamo e brindiamo piemontese. In queste occasioni c’è sempre qualcuno che – pensando di far colpo – tira fuori una bottiglia di Brunello o di Chianti, Amarone o Prosecco, Champagne o Nero d’ Avola.
E allora io dico, facciamoci furbi e non temiamo di fare i campanilisti. I nostri Baroli e Barbareschi sono i re dei vini. Ma, se vogliamo parlare di rossi, i nostri piatti saranno arricchiti da Barbera, Freisa, Dolcetto, Ruchè, Grignolino, Gattinara, Nizza, Bonarda, Pelaverga e l’ elenco potrebbe continuare. In fatto di bianchi figurone garantito con Arneis, Gavi, Erbaluce, Cortese, Chardonnay.
E siamo alle bollicine: un trionfo con Asti secco, Asti Spumante, Moscato e infine il recentissimo Alta Langa che io prediligo.
Abbiamo la fortuna di vivere in una terra privilegiata con un patrimonio enologico da far tremare di invidia il mondo intero.
Quindi facciamoci furbi: valorizziamolo e esaltiamolo. Daremo anche una grossa mano ad un settore produttivo importante per il Piemonte.
Perciò auguri per le prossime feste natalizie con l’ invito e la raccomandazione a tutti di dar vita a tanti cin cin, tutti piemontesi.
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