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GIROVAGANDO… LA CERTOSA DI MONTEBENEDETTO

by • 30 settembre 2022 • LUOGHI E LIBRIComments (0)1829

La Certosa di Montebenedetto si trova nel Comune di Villar Focchiardo in provincia di Torino, in Val di Susa, all’interno del Parco naturale Orsiera Rocciavrè. E’ facilmente raggiungibile mediante le statali 24 e 25 o l’autostrada A32 Torino/Bardonecchia.

Il fondatore dell’Ordine certosino è Bruno di Colonia nato intorno all’anno 1030 da una famiglia benestante. Intraprese gli studi a Reims dove divenne professore di teologia. Alla morte del vescovo di Reims, un avventuriero di nome Manasse di Gournay riuscì ad ottenere il seggio vescovile: è questa l’epoca delle “investiture” e sono numerosi i prelati che pur non avendo alcuna vocazione sacerdotale approfittano dell’ingerenza dei sovrani per ottenere nomine. Bruno denunciò questo scandalo al Sinodo e rafforzò sempre di più la sua vocazione per un altro genere di vita, più appartata dal mondo, quasi eremitica

L’Ordine certosino da lui fondato ha come regola quella di opporsi a tutto quanto di terreno e materiale distoglie l’uomo dalla ricerca di Dio; il fine dichiarato è proprio quello di “cercare Dio con più ardore nel proprio intimo. All’interno della Chiesa la loro missione è quella di offrire la preghiera attraverso una vita di solitudine e di silenzio.

II primo insediamento dei certosini in Val di Susa è a Losa, piccola frazione di Gravere sulla strada che conduce al Pian del Frais, e all’epoca (1189-1191) sufficientemente difficile da raggiungere. I certosini comunque non vissero a lungo in tale luogo anche a causa dell’ingerenza della chiesa segusina, per cui chiesero ed ottennero di poter trasferire la loro sede nella zona di Montebenedetto, a monte di Villar Focchiardo. Il luogo scelto per la nuova Certosa è il tipico “deserto” analogo alla località in cui San Bruno fondò la prima Certosa: una conca che non si intuisce dal fondo valle, protetta dagli stretti valloni del Gravio e del rio Buggia.

La Certosa edificata nel 1198-1200 è l’unico esempio, oltre ad alcuni ruderi in Austria (Seitz), di Certosa “primitiva” ossia Certosa che conserva ancora parti originali di costruzione medievale.

Le Certose sono costituite da diversi edifici, ma il perno ed elemento essenziale è indubbiamente la chiesa. La chiesa certosina del periodo più antico è a navata unica, orientata secondo il consueto asse est-ovest.

L’altro elemento tipico delle certose è rappresentato dal grande chiostro, sul quale si affacciano le celle dei monaci disposte come al lati di un quadrilatero. Le celle sono collegate tra loro e con la chiesa da un camminamento coperto. Le celle dei monaci sono piccole casette, possibilmente a piano rialzato con a piano terra la legnaia ed un piccolo laboratorio di falegnameria, una nicchia con la Statua della Madonna (per la quale i monaci nutrono una venerazione particolare) e la scala interna che conduce al piano superiore, vera abitazione del monaco. Vi si trovano il letto, un tavolino, la stufa, una libreria.  Elemento caratteristico della cella è indubbia mente il giardinetto dove il monaco può stare all’aperto ma sempre in solitudine; ai primordi dell’Ordine era indispensabile per poter coltivare qualcosa da cucinare.

Una visita al complesso certosino di Montebenedetto rappresenta un tuffo nel passato, nell’ essenzialità delle caratteristiche costruttive della chiesa della Certosa, oggetto di due importanti interventi di ristrutturazione, compiuti dal Parco naturale Orsiera Rocciavrè, che hanno sapientemente evidenziato la sua originalità.

Oggi l’intera Certosa con annessi terreni è di proprietà della Regione Piemonte che l’ha affidata all’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie. E’ stata realizzata una foresteria con 23 posti letto e cucina attrezzata a disposizione di gruppi, associazioni e famiglie.

Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie

Sede legale: Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand

Via Fransuà Fontan, 1 • 10050 Salbertrand (TO)

Tel. + 39 0122 854720 • Fax +39 0122 854421

sito: www.parchialpicozie.it

e-mail: info.alpicozie@ruparpiemonte.it

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