Di fronte a certe notizie continuo a restare allibito. In 40 anni di vita da cronista ne ho viste tante, ma la realtà continua a superare ogni forma di immaginazione.
E quindi dopo settimane durante le quali continua a tener banco la vicenda del Pandoro Ferragni, provo ancora stupore: non tanto per la vicenda in sé, quanto per la reazione dell’opinione pubblica. Ci penserà la magistratura a chiarire se siamo di fronte alla truffa aggravata (questa l’ ipotesi di reato) oppure a errori di comunicazione, come sostiene la nota influencer.
Ma, leggendo le cronache o seguendo i servizi televisivi, ho scoperto che sono 29 milioni le persone nel mondo che seguono l’attività sui social di Chiara Ferragni, provo a ripeterlo: 29 milioni, circa la metà del popolo italiano. Dopo che è scoppiato lo scandalo l’hanno abbandonata in 200mila. Quando – anni fa – “Striscia la notizia” smascherò le truffe di Wanna Marchi e soci, restammo a bocca aperta nell’apprendere che erano decine di migliaia le persone che avevano acquistato i suoi filtri magici, oppure i suoi sistemi per vincere alla lotteria.
Insomma, siamo un popolo di creduloni, di gente che abbocca alle fandonie del primo pifferaio magico che passa per strada? Se la risposta è sì: attenzione. Non sarà il pifferaio da giudicare e condannare, quanto piuttosto chi lo segue, come popolo bue. Tanto poi se piove, è il governo che è ladro. Quanto aveva ragione Ennio Flaiano: “La stupidità ha fatto progressi enormi…Grazie ai mezzi di comunicazione non è più nemmeno la stessa stupidità, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso e spande il terrore intorno a sé”.
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SCAFFALE: MONFERRATO PAESAGGIO VIVO