vetrine natale

Io non farò la spesa di notte

by • 4 dicembre 2015 • COSE NOSTREComments (23)8169

Alcuni supermercati aperti 24 ore su 24,  le Gru che allungano l’apertura fino a mezzanotte..

Io non ci sto,  non farò mai la spesa di notte per rispetto di lavoratori come questa commessa che ha scritto questa lettera

“Siamo persone, non siamo schiavi della nuova epoca, abbiamo la nostra dignità, abbiamo i nostri diritti, abbiamo famiglie, abbiamo figli…vorremo vivere anche noi la nostra vita. Due anni fa ci avete obbligato a lavorare tutte le domeniche, volevo ricordare che le domeniche non sono più considerate festivo, per cui rientrano nelle ore ordinarie, volevo ricordare che i più fortunati arrivano a guadagnare poco più di 1000 euro al mese, volevo ricordare che siamo persone….ora mi chiedo che cazzo stiamo aspettando non è più tempo di rimanere in silenzio io rivoglio la mia vita….

Per cui mi rivolgo a voi consumatori: non recatevi a comprare nella grande distribuzione, e se andate non recatevi la domenica e in orari dove potete stare con le vostre famiglie, perché anche a noi piace mettere a letto i nostri figli…questa e’ la mia voce e il mio appello forse sarà ascoltato o forse no, ma almeno ci ho provato….”

IO NON ANDRO’ A FAR LA SPESA DI NOTTE… SEGUITEMI IN TANTI

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23 Responses to Io non farò la spesa di notte

  1. carla scrive:

    Ritengo che la spesa di sera tardi o di notte non sia una priorità. Ci sono lavori che richiedono forzatamente orari anche notturni:ospedali, polizia, forze dell’ordine…Faccio già fatica ad immaginare fabbriche che fanno lavori 24 ore su 24, ma i negozi proprio no.E non venitemi s dire che c’è chi esce tardi dal lavoro ed ha bisogno dei negozi aperti. Ci si organizza e si fa la spesa in altri momenti. Se poi abbiamo dimenticato il latte, magari suoniamo il campanello al vicino, facciamocene prestare un bicchiere. Lo restituiremo il giorno dopo. Nel frattempo avremo fatto qualche parola con chi sta vicino a noi e che magari non sappiamo neanche che faccia abbia. Potremmo addirittura scoprire che è una persona sola e che non riesce a far la spesa nemmeno nelle ore comandate.

  2. aramis torticello scrive:

    e invece io credo possa essere una opportunità. Ovvio, non deve essere un obbligo ,ma se si può fare un turno notturno e poi essere liberi di giorno ( restano sempre e comunque 16 ore di cui otto -vogliamo proprio dire otto ?-di sonno e le altre libere per occuparsi della famiglia per esempio o di sé) io sono assolutamente favorevole, e intanto i malati del posto fisso portano a casa uno stipendio. Dal punto di vista del cliente sono favorevole perché così come accade negli Stati Uniti da almeno trenta anni, è solo una questione di abitudine: si va al cinema poi si fa la spesa in un momento in cui non si troveranno certo le code che si troverebbero alle 13 o alle 18. oppure si esce apposta per acquistare il primo giornale e si può già fare la spesa la mattina all’alba. E pensate a coloro che non dormono per insonnia , almeno possono inventarsi la spesa e non stare a rimbambirsi davanti alla televisione. gli schiavi del giorno d’oggi mi spiace proprio non sono i commessi dei grandi centri commerciali. quelli, neppure sanno che cosa significhi essere schiavi.

  3. Andrea B. scrive:

    Personalmente evito di andare a fare la spesa nei supermercati la domenica e sicuramente non andrò di notte. Ma vorrei che si immedesimassero solo per un attimo coloro che lavoreranno di notte, nei panni di chi ha lavorato sui 3 turni in fabbrica per più di 20 anni ed ora da più di 2 anni non ha più un lavoro. Premesso che quando lavoravo per una settimana 8 ore di notte non ho mai cambiato il mio turno, nonostante molti colleghi mi chiedessero di farlo, e al termine mi facevo 50 km in auto per raggiungere il mio letto e le palpebre le tenevo aperte con immensa fatica, ero immensamente felice di tornarci la sera stessa.
    Non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno, ma il desiderio di lavorare si. e tanto. Per cui posso dare un piccolissimo consiglio ai lavoratori dei supermercati aperti di notte… Tenete duro e stretto il lavoro che avete. E se ci saranno moltissimi clienti alle casse, ringraziateli comunque perchè con il loro denaro tornerete ancora a lavorare. A tutti, Buon lavoro.

    • gandolfo scrive:

      Giusto essere anche dalla parte dei lavoratori

    • Tiziano B. scrive:

      La fabbrica rispetto al supermercato a molte differenze che variano dalla tipologia di mansione che si svolge all’interno di essa. Il progresso tecnologico di oggi ha comportato un notevolissimo sgravio del carico di lavoro all’operaio e al numero degli stessi da impiegare. Con la conseguenza che oggi un operaio entra in fabbrica e passa otto ore dico otto a schiacciare un bottone o cambiare un utensile o quanto altro ancora. Tutto ciò se non ricopre mansioni di tipo impiegatizio; nel qual caso il discorso cambia. Ah dimenticavo la paga base per un metalmeccanico che ha appena iniziato si aggira intorno ai 1100 1300. Nellimpiegatizio

      • Tiziano B. scrive:

        Nell’impiegatizio il discorso cambia ancora. Spezzò una piccola lancia in favore di coloro che lavorano all’interno delle fonderie . Bene. VENGO AL DUNQUE. All’interno di un supermarket le innovazioni ci sono state. Noi non lavoriamo con macchine…noi lavoriamo con i clienti che non sono tutti i giorni uguali.. a volte ti mandano anche a quel paese e tu devi anche far silenzio. E se anche hai ragione ma ti azzardi a rispondere lo prendi in quel posto. E sai perché: “Il cliente ha sempre ragione.” In fabbrica fate tre turni a rotazione. Nei super esistono tre tipi di orari solo per chi è un part time. Chi fa le 38 le rispetta tutte le settimane. La piaga più brutta però è che in certi posti non sai neanche se il turno che ti hanno messo lo rispetterai o se ti devo fermare. In più ora è successo anche che se stai sulle scatole a qualcuno e hai anche una tessera sindacale devi non solo pipparti tutte le domeniche ma devi anche essere preso per desso perché tu ti avvali di un diritto che hai. Concludo dicendo che la realtà della GDO è diventata molto dura.

  4. francesco Vannucchi scrive:

    il significato di queste scelte sono dettate da questa assurda legge del mercato nel volere fare diventarre indispensabili certi dipi di consumo, nel lavare il cervello alle persone faCendo ritenere giuste anche quelle cose che sono sbagliate o meglio non dare neppure piu’ il tempo di riflettere sulle ns. scelte.Purtroppo siamo tutti responsabili di queste situazioni, però un rimedio si puo sempre trovare basta scegliere di volerlo..NON CI VADO.
    Ho sentito dire da qualcuno “si pero’ in america e in altri paesi europei queste cose si posson fare”.
    Certo che si possonbo fare.Dando le giuste dimensioni e proporzioni al fenomeno.Volete tenere aperto….assumete del personale, pagatelo per il lavoro notturno.Troppo facile avere la cosi’ detta BOTTE PIENA E MOGLIE UBRIACA. Io alla sera fortunatamente sto con la mia famiglia,la notte dormo, di giorno lavoro eppure un po di tempo per fare spesa ed altre cose l’ho sempre trovato.Il fatto di trascorrere parte della mia liberta’ in un supermercato non mi passa proprio per la testa, tanto meno di sera.Poi sapete che penso.:Ognuno faccia come gli sembra piu’ giusto ed opportuno.Grazie un saluto a tutti. Francesco

  5. erica scrive:

    Anche io lavoro alle gru. … siamo letteralmente disperati e incazzati neri. … nessuno sa se non chi ci vive tutti i giorni cosa significa lavorare in questi posti! Anche noi abbiamo famiglie e figli da curare e da amare! Ma vi sembra normale avere un giorno al mese da dedicare ai nostri figli? ??? …… quel giorno sarebbe la nostra domenica libera. ….. vogliamo riavere la nostra vita. …. credo che se si ritornasse ad aprire una o due domeniche al mese non sarebbe una tragedia per nessuno. …. si lavorerebbe anche di più!

  6. Gianfranco scrive:

    la domenica si passa in famiglia,è stato il governo monti che ha dato il potere alle aziende commerciali di aprire indisciminatamente le domeniche,ma i sindacati si svegliano adesso?

  7. Giancarlo scrive:

    Manco morto vado a fare l’imbecille in giro a mezzanotte per la spesa.
    Bisogna essere impazziti per fare una simile cosa.
    Riprendiamoci il buon senso ma, soprattutto, la FAMIGLIA

  8. Claudio Masoero scrive:

    Nella mia vita ho lavorato per almeno vent’anni di notte, il sabato e la domenica. I miei ritagli di festa come gita al mare o ai monti avvenivano in settimana, senza code sulla TO-SV o in altri posti.
    Il problema non è lavorare la domenica o di notte è il tipo di retribuzione elargito.
    E’ solo una questione di soldi, conosco persone che da una vita preferiscono lavorare in fabbrica la notte, perchè più remunerate, perchè no nei centri commerciali?
    In Olanda già 20 anni fa esistevano supermercati o minimarket aperti la notte, ma vi piaceva anche andare al cinema o in discoteca di notte, o in crremeria, e lì c’è e c’era personale che lavora e lavorava di notte.
    Solo questioni di stipendi e ci sarà la coda di gente che si offre a lavorare di notte ealla domenica.

  9. vilma scrive:

    quando avevo i bambini piccoli e lavoravo in fabbrica avrei pagato pur di lavorare di notte e poter accompagnare i miei figli all’asilo e andare a riprendermeli, essere a casa se erano ammalati… ma mi serviva lo stipendio (inferiore a quello dei maschi) e ho sempre ringraziato di poter lavorare almeno di giorno.

  10. Pietro scrive:

    Ma siamo contenti di avere veramente un lavoro stabile? Si? e all’ora ringraziamo Dio per questo, e rimbocchiamoci le maniche…e pensiamo piuttosto a chi il lavoro non c’è la o lo a perso, e a una famiglia da campare. Se mai dico ai sigg.ri politici che fanno le leggi, di obbligare gli imprenditori, con gli incentivi dello stato, di fare altre assunzioni, (in modo da fare aumentare l’occupazione), e fare turnare i lavoratori, e dare la possibilità di riposare a rotazione anche le domeniche, e non massacrando lo stesso numero di lavoratori.

  11. simona scrive:

    Vorrei capire una cosa…se il giorno è fatto di 24 ore, dobbiamo necessariamente andare a fare la spesa di notte? Vogliamo tutto comodo, tutto pronto e a nostra disposizione e dall’altra parte vogliamo trovare anche una commessa con il sorriso stampato che è felice di lavorare di notte. Sono una excommessa che dopo più di due anni ha trovato lavoro in un call center ed ancora ricordo quando dovevo saltare il pranzo della domenica perché il lavoro chiamava…già quel pranzo della domenica che per molti è la normalità e per qualcuno è un lusso. Un conto è quando è una nostra scelta, un conto è quando diventa un’imposizione. E se gli altri Paesi offrono questo tipo di servizio mi chiedo perché ci dovremmo allineare.

  12. Francesca scrive:

    Io non sono d’accordo sul farne una questione di principio. Ritengo che, razionalmente, tutto sta nel come sono fatti i contratti di lavoro. Come tanti hanno già osservato, i lavori in cui l’orario canonico 9-13 14-18 non ha senso sono molti, e non sono tutti essenziali. Pizzerie, bar, hotel, locali notturni, luoghi di divertimento. Perché nessuno si preoccupa del povero cameriere di pizzeria che lavora fino alle 2 di notte? Non andiamo in pizzeria la sera!!! Ah, e non ascoltiamo la radio… ci sarà pure qualcuno dietro il microfono che tiene in piedi la baracca anche di notte, di domenica e a Natale! Che dire dei benzinai in autostrada? O di chiunque lavora nel turismo?
    Nessuno se ne preoccupa perché sono lavori che da sempre prevedono questi orari, di conseguenza i turni e i contratti (si spera, almeno) sono studiati di conseguenza.
    Fare il cassiere in orario serale potrebbe essere una buona, buonissima possibilità per giovani, studenti e altre categorie di persone.

  13. GUIDO scrive:

    Non solo non andrò mai a fare la spesa di notte, ma ho sempre evitato di andare a fare la spesa alla domenica e nelle giornate festive. Il fatto che rimangano aperti 24/24 e 7/7 non porta un maggior guadagno per i lavoratori ma un maggior utile per le catene di supermercati.

  14. Andrea B. scrive:

    @ c.a. del Dott. Beppe Gandolfo.
    Vorrei aggiungere un semplice fatto che nessuno tiene mai in considerazione.
    Ieri, ad esempio, 24/12/2015 mi sono recato al Carrefour di “Porte di Moncalieri” che chiudeva alle 20,00. Spero che siate tutti d’accordo sull’orario, oppure c’è qualcuno che obbietta che per far cuocere il cappone la cassiera che esce alle 20,00 spaccate non ha più tempo.
    Verso le 16,00 ero di ritorno a casa con un buono sconto di €uro 5,00 ricevuto al termine del pagamento. E’ valido ESCLUSIVAMENTE per domenica 3 gennaio 2016 su una spesa di almeno 50 euro.
    Ora vorrei sapere da Lei, visto e considerato che la mia famiglia è monoreddito e con un bambino di 5 anni al quale pago il buono mensa giornaliero di 5 €uro(per un totale di circa 800 euro/anno), se posso lasciarmi sfuggire una occasione simile solo perchè la cassiera tiene tanto alla sua famiglia e vorrebbe stare con loro di domenica(senza nessun sarcasmo).
    Mi farebbe piacere sapere la sua opinione…
    Visto e considerato il fatto che sono senza lavoro da 2 anni e quindi resto a casa ogni “maledettissima” domenica e festività avrei una proposta…
    Io non usufruirò dello sconto domenica 3 gennaio a condizione che una qualunque cassiera mi conceda di lavorare al suo posto in quella giornata.
    A me sembra un legittimo scambio. Solidarietà per solidarietà. Non ci sto a fare sempre io quello solidale verso una categoria certamente alquanto bistrattata. Forse lo stare senza lavoro mi ha reso più arido, cinico e “cattivo”?( non credo). Ho lavorato per più di 22 anni e so cosa vuol dire. Ma chi lavora dovrebbe SEMPRE mettersi nei nostri panni.
    Cordiali saluti

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