A Torino l’ occupazione della sede universitaria di Palazzo Campana segna l’ inizio, in Italia, del 68. A Cuneo il 25 giugno 1969 dura contestazione al Cantagiro, manifestazione canora di gran successo, con centinaia di giovani che bloccano l’ ingresso allo stadio nella serata-esibizione di cantanti famosi del mondo della musica leggera
Cinquant’ anni dopo cosa è rimasto di quella ventata di ribellione che attraversò tutto il mondo occidentale? Chi non ricorda quegli slogan che hanno caratterizzato intere generazioni: “La fantasia al potere”, “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, “Proibito proibire”, “Un altro mondo è possibile”…e così via.
A distanza di mezzo secolo che fine hanno fatto quei ragazzi che scendevano in piazza a fianco degli operai nei cortei e nelle tante manifestazioni torinesi? E chi sono oggi quei giovanotti che bloccarono il Cantagiro a Cuneo? Hanno fatto carriera? Sono diventati affermati professionisti? Oppure tirano a campare? Ma soprattutto cosa è rimasto nella loro vita di quella voglia di “cambiare il mondo” che veniva rappresentata dalle minigonne, dai capelli lunghi, dai vestiti a fiori, dai jeans, dalla musica dei Rolling Stones e dei Beatles e in Italia dalle canzoni d’ impegno e da quelle dei cantautori? Sono domande che tanti ripetono in queste settimane. Alle nuove generazioni cosa è stato trasmesso da quella ventata di aria nuovo che smosse l’ Europa e gli Stati Uniti nel Sessantotto?
Sarebbe bello che attraverso questi nostri siti d’ informazione nascesse un dibattito, un racconto, un confronto fra i sessantottini di allora e i giovani di oggi. Che ognuno trovasse spazio su queste colonne per esprimersi liberamente, per analizzare la propria esperienza maturata in questi 50 anni. Una sorta di AMARCORD per tornare a respirare aria fresca e non quella stantia che intasa il nostro quotidiano.
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CHE BELLI GLI ANNI DELLA MATURITA’