Secondo gli ultimi rilevamenti in Piemonte ci sono 188 esemplari di lupi, 101 nella provincia di Cuneo , seguita da quella di Torino,sopratutto in Val di Susa e nel Parco del Gran Paradiso. La Coldiretti lancia l’ allarme facendo i conti dei danni negli alpeggi: in questa estate 2018 sono già 20 gli attacchi e circa 50 i capi, tra bovini e ovini, morti o dispersi nelle sole valli Po e Varaita.
Ed ecco che scatta la battaglia: da un lato quelli che sostengono che i lupi vanno abbattuti, dall’ altra chi intende proteggerli, a tutti i costi. Ma ancora una volta il problema è un altro. Il lupo è tornato e si moltiplica perché il territorio è abbandonato, perché il bosco aumenta nelle Alpi e negli Appennini.
Ecco perché occorre intervenire per tutelare i margari, gli allevamenti e i pascoli, ma nello stesso tempo salvaguardare questa specie animale che rappresenta un punto di equilibrio dell’ habitat naturale. Le misure da prendere sono il finanziamento per recinzioni specifiche e l’adozione di alcune specie canine per prevenire gli attacchi dei lupi; le risorse finanziarie devono andare agli allevatori piuttosto che verso gli abbattimenti dei predatori. Soprattutto in un contesto dove la crescita di caprioli, cervi, cinghiali è – da anni – fuori controllo. Negli Stati Uniti il lupo è stato reintrodotto nel 1995 ed è servito per equilibrare la crescita della popolazione di alci e altri ungulati che scendevano sempre più a valle per cibarsi di pioppi, salici e altri alberi che crescono nelle piane alluvionali.
Insomma, un riequilibrio naturale della popolazione animale e della flora di pianura e di montagna.
Le battaglie di religione non servono. Dividersi fra chi vuole abbattere i lupi e chi vuole salvaguardarli non ha senso. Più utile proteggere allevamenti e coltivazioni, finanziare interventi ad hoc e – come sostiene l’ Unione dei Comuni di Montagna – lavorare d’ intesa con Francia e Svizzera. I lupi, infatti, non conoscono confini. Lasciamo che l’ ambiente faunistico e floreale seguano il loro corso naturale.
I danni che l’ uomo ha fatto e continua a fare alla natura sono sempre superiori a quelli provocati dagli animali.
UN MINI-ACQUISTO E SALVIAMO I PICCOLI NEGOZI Next Post:
ODIO I SELFIE. RIDATECI I RULLINI
La soluzione c’è reti elettrificate alimentate con batteria a energia solare, cani da pastore Maremmano Abruzzese, e la presenza del pastore, invece le greggi vengono lasciate incustodite. Abito in un paese di montagna e vedo quello che fanno gli allevatori.
Grazie Germana per il tuo commento