Posso dirlo? Detesto i selfie, o meglio, non sopporto l’ ingerenza del selfie e quel fotografare tutto e subito con il telefonino. Sarò retrò oppure insofferente…però mi sembra un abuso di narcisismo.
Questa mania di farsi l’ autoscatto con il cellulare è la dimostrazione dell’ apparire piuttosto che dell’ essere.
Ci si trova in un posto splendido (un concerto, al mare, in uno scenario mozzafiato in montagna, a una partita di calcio, non importa) e non c’ è nulla di meglio da fare che immortalarsi in una foto ricordo, anche a costo di perdersi quel momento unico e irripetibile. Datemi pure del nostalgico ma rimpiango gli anni in cui si usava la macchina fotografica e i rullini da 36 pose. Sapevamo di avere un numero limitato di foto da scattare e le sceglievamo con cura e parsimonia. E poi..Che batticuore quando si ritiravano le foto sviluppate.. Le si guardava come le carte del poker. Ogni scatto un’ emozione. Adesso si fotografa tutto e non si archivia più nulla.
E i ricordi svaniscono. E’ senso di insicurezza? Si preferisce non vivere il presente? Forse è l’ immatura volontà di “godere di quel quarto d’ ora di celebrità” che aveva già preconizzato Andy Warhol.
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