Noi la chiamiamo insalata russa e in Russia è conosciuta come insalata italiana. Come tante altre prelibatezze culinarie, le sue origini sono sconosciute e anche la motivazione di certi appellativi.
E’ certo che nella Francia della Bella Epoque, alla fine dell’ Ottocento, e quindi anche in Piemonte, era di moda consumare un’ insalata di patate, fagiolini, piselli, carote condita con una maionese densa e arricchita con capperi e acciughe. Uno chef francese, in servizio presso Casa Savoia, la portò in Russia, all’ Hotel Hermitage di Mosca, e ne fece il suo cavallo di battaglia. Fu molto apprezzata dall’ aristocrazia moscovita e forse di lì deriva il suo nome.
Quel che è certo è che in Piemonte non c’è massaia o famiglia dove non la si sappia preparare e apprezzare con gusto. Ognuno ha la propria ricetta segreta: chi ci aggiunge il tonno, chi le uova sode, chi le barbabietole.
Ecco un’ altra spiegazione all’ appellativo “insalata russa”. L’ inserire la barbabietola fra i suoi ingredienti fa sì che il piatto assuma una tipica colorazione rossa, “rusa” in dialetto piemontese. Quindi l’ origine è piemontese? Mah, resta il mistero.
Sicuramente non è originaria della Russia, forse francese, forse piemontese. Certamente da quasi 200 anni è un piatto inserito in tutti i menù delle feste, quasi sempre come antipasto della tradizione.
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