Non riuscivo a credere ai miei occhi quando mi sono imbattuto in un sito che invita i cittadini a segnalare furti, situazioni pericolose, persone sospette.
Non si trova in Sudamerica e nemmeno nel martoriato Afghanistan. È qui, accanto a noi, nel civilissimo Piemonte.
Non usano giri di parole: “a chi vorrà comunicare furti e affini chiediamo di essere precisi e tempestivi, indicando data, luogo, entità del bottino e la situazione in cui si sono verificati i fatti. Non verranno prese in considerazione comunicazioni anonime, anche se non pubblicheremo i nomi degli autori della segnalazione”.
Questa non è informazione, questo non è giornalismo. È invito alla delazione, come accadeva in tristi epoche storiche. Una guida a Budapest, recentemente, mi ha detto che, prima della Caduta del Muro, avevano paura dei vicini di casa.
Se si ha qualcosa da denunciare si vada dai Carabinieri o in Polizia.
Per correttezza, riservatezza e etica professionale non ho scritto il nome del sito, ma mi riservo di segnalarlo all’Ordine dei Giornalisti.
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