SMARTWORKING

LAVORO AGILE, QUALI EFFETTI COLLATERALI?

by • 27 gennaio 2022 • COSE NOSTREComments (0)1526

Anzitutto chiamiamolo lavoro agile e non smart working. Difendiamo il nostro italiano. Così come isolamento fa più effetto di lockdown e richiamo è più efficace di booster.

Ma torniamo al lavoro agile. Mancano percentuali e numeri ufficiali, ma è evidente che con l’avvio della pandemia è cresciuto in misura esponenziale, anche nel nostro Piemonte.

Che bello! Lavoro da casa, non muovo la macchina e non resto bloccato nel traffico, non debbo incontrare colleghi e capi, faccio gli orari che voglio… Quante frasi del genere ho sentito in questi mesi.

Tutto vero? Mah… Sicuramente serve una regolamentazione che faccia chiarezza sulle ore di lavoro e quelle di disconnessione, sulla sicurezza (se in casa, mentre corro al telefono, inciampo nel tappeto e mi rompo i denti è infortunio domestico o sul lavoro?) sulla protezione dei dati sensibili (se uso reti aziendali sono al sicuro, ma se uso la linea di casa mia? Chi protegge i file che invio e ricevo?).

Per non parlare degli effetti collaterali. Quanti bar, tavole calde, mense, ristoranti che vivevano sugli introiti della pausa-pranzo o delle colazioni, sugli spuntini, sui caffè o gli aperitivi, sono stati costretti a chiudere o a veder drasticamente ridotta la propria attività. Questo è sotto gli occhi di tutti.

Ma non solo. La stagione dei saldi sta dando risultati inferiori alle aspettative. Semplice risposta: perché mai una persona in lavoro agile dovrebbe cambiare il guardaroba se poi sta sempre in casa, in tuta? Lo stesso dicasi per parrucchieri, estetisti, sia per uomo che per donna. E i benzinai? Oppure i concessionari di auto. Si potrebbe passare da decine di migliaia di chilometri percorsi ogni anno a usare l’auto solo nei week end.

Insomma, non è tutto oro quel che luccica. Il lavoro agile è una grande opportunità per proteggerci dal contagio e (forse) per migliorare la qualità della vita. Ma per il momento a fare affari sono soltanto i colossi del commercio on line. Non usciamo di casa neppure per fare la spesa. Ce la facciamo portare a casa. Che tristezza.

 

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