Madre Natura ha dotato l’uomo di cinque sensi: ho l’impressione che negli ultimi anni la vista abbia preso nettamente il sopravvento sugli altri quattro. Pensate solo a quante ore della giornata passiamo con gli occhi incollati al televisore, al computer, al telefonino. Addirittura, la musica viene fruita attraverso i siti e i video musicali.
Usiamo gli occhi praticamente per tutto, anche per giudicare il cibo, che spesso ci ingolosisce più per l’impiattamento e per i colori, che per l’effettivo sapore.
La nostra vista è satura di immagini, effetti, giochi elettronici. Al contrario, l’udito è passato in secondo piano. Quanto poco ascoltiamo gli altri, i rumori, i suoni, i silenzi.
Per queste ragioni voglio spezzare una lancia a favore della radio e dei podcast.
E credo che tanti la pensino come me, visto che la cara vecchia radio è in costante crescita per numero di ascoltatori e di estimatori. Guidare con gli occhi ben fissi sulla strada e sul traffico, ma con le orecchie attente ad ascoltare i vari programmi radiofonici, è un piacere da riscoprire. Facile trovare la stazione che propone la musica che più ci aggrada e individuare quei dibattiti, mai urlati come quelli televisivi, gestiti con toni pacati e da autentico approfondimento.
Per quel che riguarda i podcast, vi invito a provare ad ascoltare gli audiolibri o le tante serie dedicate all’attualità, al teatro, agli sceneggiati. Rilassarsi con gli occhi chiusi e ascoltare racconti che letteralmente ci trasportano in mondi di fantasia è un piacere da provare.
Non ne potrete più fare a meno.
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