Nei giorni scorsi abbiamo ricordato la nascita di Michele Ferrero, a Dogliani nel 1925. Nel medesimo giorno, a Torino, si sono celebrati i 100 anni di fondazione della Galup, storica fabbrica di dolci di Pinerolo. Dalla Nutella al Panettone basso, largo e glassato. Due eccellenze della pasticceria piemontese.
Ma l’elenco dei dolci della nostra regione potrebbe continuare con Giandujotti, Cri Cri, Torta di Nocciole, Savoiardi, Krumiri, Torcetti, Amaretti, Bunet…
E chi più ne ha più ne metta, in tavola. Eppure, siamo sempre restii nel farcene un vanto.
Fatta eccezione per la Nutella (e in genere, i prodotti Ferrero) che godono di campagne pubblicitarie mondiali, o di Galup (indimenticabili gli spot con Macario), gli altri restano prodotti di nicchia.
Nondimeno, sono alla pari, se non migliori, dei cantuccini toscani, dei cannoli siciliani, della pastiera napoletana. Cosa manca? Certamente necessitano di investimenti pubblicitari, ma anche della volontà di crederci, di spingersi oltre, nella promozione e nella diffusione. Non sempre basta – solo – il passaparola.
La Confraternita della Nocciola, ad esempio, con coraggio è andata a cercare sponsor, testimonial, padrini. E oggi, ovunque, nocciola è sinonimo di Cortemilia, di Langhe.
Nutella e panettone Galup, pasticceria creata con base di Nocciola tonda e gentile di Langa, debbono diventare capofila di una schiera di dolci piemontesi, tutti da valorizzare, propagandare ed esportare in Italia e nel mondo.
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