Una scrittura asciutta per un romanzo duro, che non fa sconti a nessuno. Alessandro Bertante, nato ad Alessandria ma milanese di adozione, con questo “Mordi e fuggi” è giunto tra i 12 finalisti del Premio Strega 2022. Un giusto riconoscimento per un romanzo che scava nella nascita delle Brigate Rosse, nei difficili Anni Settanta, nell’ inconcludenza del Movimento Studentesco, nell’ occupazione delle fabbriche e degli atenei.
Ma non è soltanto un romanzo politico, di denuncia: il protagonista Alberto viene descritto nelle sue azioni prima di protesta e poi di terrorismo, ma anche nei suoi intrecci amorosi, nel difficile rapporto con i genitori e la famiglia, e soprattutto con se stesso. Insomma, Bertante cerca di entrare nella psicologia di uno dei primi adepti alle Brigate Rosse, di un giovane affascinato da Renato Curcio e Mara Cagol in una Milano sempre nebbiosa e dura, nei bar degli operai, nei quartieri popolari e negli alloggi occupati.
Bertante non cerca soluzioni né tantomeno assoluzioni per uno dei periodi più difficili della storia contemporanea italiana. Dalla strage di piazza Fontana alle prime bombe incendiarie fino al rapimento Moro: le vicende umane e le sue scelte eversive di Alberto vengono analizzate e raccontate con una scrittura incalzante, un ritmo sempre serrato, un’ angoscia che guida la vita del protagonista e piano piano prende l’ animo del lettore.
ALESSANDRO BERTANTE
MORDI E FUGGI
BALDINI CASTOLDI EDITORE
17 euro
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