Nelle scorse settimane, per realizzare un servizio per la rubrica Studio Aperto MAG, sono stato a San Sebastiano Curone, paesino di 500 abitanti, in provincia di Alessandria, proprio al confine fra Piemonte, Liguria, Lombardia e Emilia. Lì c’è il ristorante Corona, da 320 anni di proprietà della medesima famiglia. Un record? Forse.
Ma non è questo l’aspetto che mi ha maggiormente colpito, bensì il fatto che nelle ultime due generazioni (cioè la nonna e la mamma di Marta, attuale titolare) il ristorante è sempre rimasto chiuso alla sera. Facevano servizio soltanto a pranzo.
Alla domanda di parecchi curiosi sul perché di questa scelta, davvero insolita per un ristorante, le due donne hanno sempre risposto: “Non ci interessa essere le più ricche del cimitero…” aggiungendo, con candore: “Alla sera ci piace stare in famiglia, andare al cinema, a ballare, guardare la tivu’”.
Che lezione di vita!!! Infatti Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, le cita spesso di esempio per come deve essere affrontata la vita, il lavoro.
I tempi sono cambiati. Oggi Marta, la titolare, nei fine settimana apre anche a cena. Ma chiude il ristorante da Natale a Pasqua. Anche lei per godersi la vita.
Quanti – io per primo – abbiamo sacrificato molti dei nostri affetti o interessi per il lavoro, per la carriera, per qualche guadagno in più. Ce lo porteremo al camposanto? Non credo proprio. Ma attenzione: c’è sempre tempo per cambiare. Dare un senso alla propria esistenza ed essere ricchi – delle cose che contano – in vita, e non al cimitero.
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