I Nocciolini di Chivasso dovrebbero essere compresi nell’elenco delle sostanze che creano dipendenza. Se qualcuno riesce a mangiarne solo una manciata e a richiudere diligentemente il pacchetto, si faccia vivo, perché è un’impresa eroica!
Questi minuscoli dolcetti sono diventati il simbolo di Chivasso; venduti in tutte le pasticcerie della cittadina, vantano addirittura una festa istituita in loro onore, nel mese di giugno, in cui vengono celebrati e consumati in grandi quantità.
La loro storia incomincia attorno al 1850, nati da un’idea del maestro pasticciere Giovanni Podio, furono diffusi dal genero Ernesto Nazzaro che li portò all’Esposizione Universale di Roma del 1888, ma anche a quella di Parigi nel 1900 e a quella di Torino del 1911. Nel 1904 i Nocciolini furono brevettati assieme al loro marchio di fabbrica e, sia Vittorio Emanuele III che il Duca d’Aosta, nominarono l’intraprendente produttore Fornitore delle Real Casa .
Noisette, questo è il primo nome dei Nocciolini, di chiara derivazione francese, significa nocciole. Ma negli Anni Trenta le direttive del regime fascista imposero l’eliminazione dei termini stranieri e le Noisette diventarono Nocciolini.
Grossi come l’unghia di un mignolo e a forma di mezza cupola, i Nocciolini sono composti da soli tre ingredienti: nocciole Piemonte (ovviamente la migliore è la Tonda gentile delle Langhe) sgusciate e tostate al punto giusto, zucchero e albume d’uovo. Si abbinano in modo squisito con la crema di zabaione, tanto che a Chivasso esiste la Confraternita del Sambajon e djj Nocciolini che si occupa di valorizzare e diffondere queste delizie che appartengono, oramai da secoli, al patrimonio gastronomico locale.
Oggi alcune pasticcerie del centro di Chivasso producono ancora i Nocciolini seguendo la ricetta del maestro Giovanni Podio, sono quasi sempre confezionati in appositi sacchetti di carta rosa che ne preservano l’aroma e la fragranza. Tra queste, da segnalare, la storica Pasticceria B0nfante, che si appresta a festeggiare i 100 anni di vita.
E ora la ricetta, inutile dire che la lavorazione richiede una pazienza infinita, se quindi non avete tempo o voglia, recatevi a Chivasso , accomodatevi in una delle sue belle pasticcerie, gustateli e portateli a casa.
Ingredienti:
200 gr. di zucchero semolato, 100gr. di nocciole piemontesi tostate, 2 albumi freschissimi.
Tritate le nocciole e lo zucchero in un mixer fino ad ottenere una polvere finissima. Mettete gli albumi in una casseruola e incorporate, poco alla volta e a fuoco dolcissimo, la polvere di zucchero e nocciole, mescolate con cura fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lasciate raffreddare l’impasto in frigorifero per un paio d’ore.
Quando l’impasto sarà ben raffreddato, accendete il forno e portatelo a 180°, foderate quindi una placca con la carta da forno.
Inserite il composto in una sacca da pasticceria con bocchetta liscia e piccola e depositate delle piccole gocce di 4/5 mm sulla carta, mi raccomando, distanziatele con cura perché in cottura tenderanno ad aumentare il loro volume.
Infornatele nel forno già caldo e cuocete per 2 minuti. Spegnete il forno e lasciate i nocciolini a terminare la cottura per altri 4/5 minuti. Non perdeteli però mai di vista e regolatevi in base al colore: devono rimanere chiari ed essendo molto piccoli tendono a bruciarsi velocemente. Sfornateli e fateli raffreddare a temperatura ambiente.
Buon appetito!
Patrizia Durante
CERCASI CANDIDATO, PER FAVORE Next Post:
SCAFFALE: I PROMESSI SPOSI CHE NON HAI MAI LETTO