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ALBERGIAN, OLTRE 100 ANNI DI BONTA’

by • 4 marzo 2023 • CINQUE SENSIComments (0)1136

La storia dell’ ultracentenaria azienda Albergian ha inizio con Serafino e Secondina Ponsat che, dopo aver lavorato nei migliori hotel d’ Europa, tornarono a Pragelato, in provincia di Torino, il loro paese d’ origine e costruirono un prestigioso albergo. In quel tempo Pragelato era una distesa di prati fioriti, cime con erbe medicinali e un sottobosco con grandi varietà di piccoli frutti: un’ abbondanza della natura che suggerì alla coppia la produzione di marmellate, miele e liquori.

Siamo agli inizi del ‘900 e inizialmente si pensava che quella produzione fosse destinata soltanto ai frequentatori dell’ hotel denominato Albergian, montagna di 3mila metri nelle Alpi Cozie e che sovrasta l’ abitato di Pragelato. Pian piano, però, i clienti cominciarono a chiedere anche bottiglie e confezioni da portarsi a casa, un successo che suggerì l’ idea di aprire una bottega a fianco dell’ albergo.

A distanza di più di 110 anni quella bottega c’ è ancora e la Albergian è stata inserita nel Registro delle Imprese Storiche Italiane.

Il segreto sta, oggi come allora, nel rispetto delle tradizioni custodito gelosamente da quattro generazioni. Ancora adesso infatti c’ è uno di famiglia che segue ogni prodotto, dalla selezione delle materie prime al processo di lavorazione, sempre mantenuto rigorosamente manuale, fino al confezionamento per assicurare la cura necessaria  a far nascere autentiche, vere bontà.

Regole semplici ma fondamentali per poter soddisfare anche i palati più esigenti. La clientela non è solo più quella degli ospiti dell’ hotel, ma i prodotti Albergian si trovano nei templi del gusto di tutti i continenti.

E parliamo di confetture, di miele, di marmellate, di tisane e infusi, delle caramelle ripiene di erbe di montagna, dell’ originale Genepin, dell’ amaro e del fernet, il preferito dell’ Avvocato Gianni Agnelli che lo sorseggiava a fine pasto ovunque si trovasse nel mondo. Era compito dei suoi collaboratori portarne sempre una bottiglia in valigia.

Mario Castelli

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