Quale regione ha i vini migliori d’Italia? Non il Veneto, non la Toscana, non la Sicilia, bensì il Piemonte. A dirlo è un’indagine di Nomisma Wine Monitor nell’ambito dell’Osservatorio sulla competitività delle regioni del vino. L’ indagine è stata presentata a Vinitaly di Verona dove gli stand piemontesi hanno riscosso uno straordinario successo
Nascono, perciò, nel nostro territorio i vini di maggiore qualità, in particolare i rossi. Toscana e Veneto sono al secondo e terzo posto.
La ricerca mette in evidenza le ragioni per cui gli Italiani collocano al primo posto il Piemonte, e cioè territorio, storia, tradizione, robustezza e qualità. Bevendo un calice di Barolo o di Barbera i consumatori arrivano alla conclusione che si tratta di vini maturi, mentre se assaggiano un bianco, sempre di questo territorio, apprezzano la freschezza, i profumi, l’ eleganza e la gaiezza. Sempre la Barbera è percepita come perfetta per un consumo quotidiano o a una cena di lavoro, mentre il Barolo è visto come uno status symbol per un regalo o per un’occasione importante.
Siamo consci della supremazia nazionale dei nostri vini?
Sicuramente alcuni territori sì, altri – pur restando sempre in Piemonte – un po’ meno. Eppure, negli ultimi cinque anni, l’export piemontese è cresciuto del 19%, arrivando a raggiungere 1,2 miliardi di euro con una costante per i rossi e un vero e proprio exploit per l’Asti spumante che è cresciuto – da solo – del 17%. Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Svezia sono i Paesi di riferimento, ma ci sono nuovi mercati che si affacciano a partire da Australia, Corea del Sud e Perù.
Siamo i primi. Siamo i migliori. Proviamo anche ad esserne orgogliosi. A vantarcene al bar, in casa, al supermercato, ovunque. Ordiniamo un Alta Langa o un Gavi, anziché il solito Prosecco. Pasteggiamo con un Nebbiolo o un Dolcetto anziché con Nero d’ Avola o Chianti.
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