Con questo quinto romanzo di Alice Basso diamo l’addio ad Anita Bo che abbiamo incontrato per la prima volta nel 2018 ne “Il morso della vipera”. Cinque romanzi, ambientati a Torino, che ci hanno fatto approfondire la conoscenza con Anita, con cui abbiamo condiviso ansie, momenti di allegria e di profonda amicizia, i palpiti incerti del cuore, l’allegra curiosità e il suo modo impetuoso, e perfino sconsiderato, di affrontare la vita.
Il primo romanzo si apre con Anita che riceve la proposta di matrimonio da parte del suo bellissimo fidanzato Corrado Leone, ma Anita, in maniera quasi inconscia, pur accettando la richiesta di convolare a nozze, chiede sei mesi di tempo per mettere a frutto il suo diploma da dattilografa, impegnandosi nel mondo del lavoro. E già, perché negli anni ’30, periodo in cui sono ambientati i romanzi, solo le donne nubili potevano lavorare, e venivano licenziate il giorno dopo aver pronunciato il fatidico sì. Solo nel 1955 una circolare del Ministero del Lavoro dichiara illecita la clausola di nubilato, ma per arrivare ad una legge, bisogna attendere il 9 gennaio 1963.
Anita ottiene da Corrado la proroga e da quel momento, comincia la sua vita, il suo rapporto con il mondo reale, così diverso dall’ambiente protetto della famiglia. Tanti sono i personaggi che abbiamo amato in questa serie: dalla burbera Mariele, mamma tutta d’un pezzo della nostra eroina, a Candida – sua ex professoressa e componente di una delle famiglie torinesi più in vista – che ha preso Anita e Clara (amica del cuore), sotto la sua ala protettrice aprendo loro le porte della sua casa, della sua fervida mente e del suo cuore. Ma in questi romanzi corali che descrivono un’epoca dove non era semplice essere giovani e, meno che mai, liberi, sono tante le figure che lasciano il segno. Prima fra tutte quella di Sebastiano Satta Ascona, che, poco alla volta, fa crollare tutte le certezze di Anita e soprattutto, mette in crisi il sentimento che la lega a Corrado, tanto da farle dubitare della scelta matrimoniale.
Nell’ultimo romanzo: “Una festa in nero”, il cerchio si chiude. Sul gruppo che condivide la quotidianità con Anita, diventa reale la presenza dell’OVRA, i famigerati servizi segreti di polizia politica, attivi durante il regime fascista. Tutti sono in pericolo, perché tutti agiscono, in maniera più o meno evidente, nel contrastare il regime. Tutti tranne Corrado, promesso sposo di Anita, e amato dal regime per le sue gesta atletiche. I legami sono complessi e basta un gesto dettato dall’impulso, per compromettere la vita di parenti e amici, Anita sente il peso e la responsabilità delle scelte future.
La conclusione è sorprendente, ma inevitabile. Il sacrificio diventa gesto d’amore, vero sentimento che predomina in un’epoca di sospetto e d’odio, ed è la sola arma vincente.
Alice Basso ci ha regalato un personaggio meraviglioso, Anita Bo, che rimarrà a lungo nel nostro cuore, ma ci ha offerto l’opportunità di conoscere un periodo storico – con un approfondimento sulla condizione femminile – ancora oscuro e con cui è difficile fare pace, perché divisivo e culminato con una guerra civile. Un periodo che ha delineato la storia delle nostre famiglie e che vorremmo non dover rivivere mai più!
Patrizia Durante
Alice Basso
Una festa in nero
Edizioni Garzanti
€ 18.60
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