Viveva a Sizzano, un piccolo paesino della provincia di Novara: lo chiamavano Giuanin d’la asei (cioè Giovannino dell’ aceto). Era il 1867, faceva il coltivatore e il produttore di vini, il suo cognome era destinato a diventare famoso nel mondo, e a essere legato per sempre a quel soprannome. Lui era Giovanni Ponti. L’attività, intrapresa in modo artigianale, si espanse già con il figlio di Giovanni, Antonio Ponti che contribuì ad ampliare la produzione e a fargli varcare i confini nazionali, tanto che nel 1911 l’azienda Ponti ricevette il “Diploma d’onore per vini e aceti” alla Fiera Internazionale di Parigi. Nel 1934 Antonio e il figlio Guido, iniziarono anche a produrre conserve vegetali, i famosi sottaceti Ponti. Nel 1945 spostarono la produzione nel più ampio e moderno stabilimento di Ghemme, attivo ancor oggi.
Oggi il Gruppo Ponti si è affermato come leader europeo per la produzione di aceto di vino. Lavora quasi 40 milioni di litri e produce ogni anno più di 70 milioni di bottiglie di aceto e oltre 30 milioni di unità di conserve vegetali. Nello stesso anno è arrivato ai vertici di settore anche in Italia, con quasi il 60 % di quote di mercato per l’aceto di vino, il 65% per l’aceto di mele e il 58% di aceto balsamico di Modena.
Nel 2008 Ponti dimostra che un prodotto antico si può rinnovare e quindi aprire nuovi ampi spazi di mercato: inventa la Glassa al Balsamico; nel mondo è venduta come il “ketchup italiano”. Il prodotto riscuote un grande successo, si abbina bene sia ai piatti salati sia a quelli dolci, il suo sapore è gradito dai bambini e anche da chi di solito non apprezza il gusto intenso dell’aceto.
Il segreto di circa 150 anni di successi è racchiuso in pochi accorgimenti, la conoscenza approfondita dei processi di lavorazione e delle materie prime, la capacità di rinnovarsi, la grande attenzione al cambiamento dei gusti dei consumatori e la gestione interamente familiare. Le grandi multinazionali del cibo non hanno mai infilato le mani in casa Ponti: il loro prodotto è considerato di nicchia, anche se i numeri del Gruppo sono tutt’altro che piccoli. Gli stabilimenti sono infatti diventati cinque, oltre a quello novarese, ci sono Vignola in provincia di Modena, Dosson di Cassier (Treviso), Anagni nel Frusinate e Paesana (Cuneo) specializzato – manco a dirlo -nell’aceto di mele. In tutto 190 dipendenti e un fatturato di 120 milioni di euro destinati ad aumentare in modo costante. Il Gruppo Ponti vende in Francia, in Svizzera, in Inghilterra e in Polonia, ma anche nei paesi dove la fanno da padrone altri condimenti come Cina, Russia e Giappone. I ristoratori italiani e le grandi catene alberghiere sono gli ambasciatori naturali all’estero e aiutano a introdurre, anche nei mercati più refrattari, i prodotti del Gruppo Ponti.
Il 45% del fatturato è dato dai sottaceti e dai sottolio che vengono prodotti esclusivamente nello stabilimento di Ghemme. Il marchio più famoso è “Peperlizia” ma, nello spirito innovativo dell’azienda, è da poco nata una nuova linea “zero olio”: i vegetali vengono conservati in una speciale acqua addensata e aromatizzata che consente di rispettarne la conservazione e il sapore.
Un successo piemontese quindi, che ha varcato i confini regionali e nazionali. Un successo portato avanti con determinazione e alta professionalità. Ne ha fatta di strada Giuanin d’la asei!
Patrizia Durante
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CHI PAGHERÀ LE PENSIONI DEI NOSTRI FIGLI
scusate, siamo in difficoltà ad aprire il tappo della bottiglia del vostro aceto balsamico. consigli su come aprirlo? in ogni caso, noi abbiamo un suggerimento per voi: fate, se potete, aperture più facili, grazie!
ps: ci siamo tagliate due volte le dita mentre cercavamo di aprirlo!
vi auguriamo una buona continuazione,
Sara e Cristiana
GRAZIE E GIRIAMO IL QUESITO A PONTI