Sono stato all’ istituto commerciale Russell-Moro di Torino dove, nei giorni scorsi, un insegnante è stato malmenato e mandato in ospedale dai compari di un genitore chiamato dal figlio perché rimproverato da quel professore. Al di là delle vicende di cronaca che verranno chiarite dalla magistratura, quel che mi ha colpito è stato sentire parecchi ragazzi che davano del “tu” ai docenti. Sono quasi allibito. Noi non ci saremmo mai permessi, noi davamo loro del “lei” e, quando entravano in classe, ci alzavamo in piedi.
Io non so quali siano le ragioni del proliferare degli episodi di violenza nei confronti dei professori, ma sono convinto che alla base ci sia una totale perdita del senso dell’ autorità.
A cominciare proprio dai docenti che vogliono essere amici degli studenti e quindi, spesso, perdono quel ruolo autorevole di educatori che spetterebbe loro.
Per non parlare dei genitori che sono degli autentici fans dei propri figli. Quando mio padre andava ai colloqui con i professori, io sapevo che avrei passato ore piuttosto brutte, e ci sarebbe scappato pure qualche ceffone. Gli insegnanti avevano sempre ragione, e io sempre torto. A prescindere.
Forse eccessivo, ma adesso l’ eccesso è dall’ altra parte. Senza tener conto delle violenze fisiche, sapete quante denunce arrivano ai tribunali amministrativi contro presunti errori dei docenti? Una quantità inverosimile. I figli hanno sempre ragione? Non credo proprio. In ogni caso, così facendo si perde il senso dell’ autorità. E ragazzi che crescono senza il dovere e il rispetto per chi è sopra di loro, saranno adulti deboli e incivili.
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TORINO E LANGHE INSIEME, SIAMO SULLA STRADA GIUSTA
Lei ha pienamente ragione. Io sono una sessantottina madre di due figlie alle quali ho insegnato il rispetto come mi avevano insegnato i miei genitori, le maestre e i professori. Negli anni i ruoli si sono invertiti. I genitori sono diventati amici, come le mastre dell’ asilo e i professori. Abbiamo perso l’autorevolezza. Fare il geditore è difficile : bisogna essere consapevoli, fare molti sacrifici per i figli e non si finisce mai di imparare per insegnare loro a vivere.
Grazie elide per la risposta
Addirittura ci si alzava in piedi quando il docente entrava in classe.
Ed io frequentai ragioneria al Sommeiller serale.
Senza parlare della maestra alla Leone Fontana, MARIA MAURI, mi rimproveró perché la chiamai maestra anziché Signora Maestra….
Ma queĺli erano altri tempi….