Ma basta con i luoghi comuni sulla tirchieria dei Genovesi o degli Scozzesi.
I meno «spendaccioni», in Italia, sono gli abitanti di Biella, che riescono a mettere da parte fino al 15,4% del proprio reddito. E, in generale, il Nord-Ovest sembra possedere una buona propensione al risparmio. Il Sud, invece, finisce in fondo alla classifica della capacità di risparmio delle famiglie, stilata dal Centro studi delle Camere di commercio.
Pazzesco il divario con il Meridione. Nelle case di Ragusa, Crotone e Siracusa si riesce a mettere da parte solo il 4,6% del patrimonio.
Ed ecco, già sento le critiche, i distinguo… “Io non riesco a risparmiare nemmeno un euro…”, “Tutto è rincarato, impossibile finire il mese con qualcosa da parte…”.
Eppure i numeri non tradiscono. L’indagine mette in luce un quadro generale. Poi, ovunque, ci saranno, sicuramente, i Paperon de’ Paperoni (avari e taccagni) e gli spendaccioni, quelli con le mani bucate…
Il Piemonte è in testa con un risparmio medio dell’11% che arriva a picchi del 15,4% in città come Biella, la più attenta ai consumi in assoluto. Seguita da Vercelli (13.8), Asti (13,1) Alessandria (12,3), Novara (11,8).
Si risparmia di più nei piccoli paesi e nelle cittadine, rispetto alle grandi città, quelle con più di mezzo milione di abitanti. E qui arriva la conferma che i luoghi comuni spesso ci azzeccano.
La prima grande città risparmiatrice è Genova, undicesima in graduatoria, seguita da Milano, Roma e Torino.
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