«Il Freisa è un antico e nobile vitigno piemontese e la rimodulazione del suo disciplinare è un passaggio importante verso un nuovo orizzonte della sua valorizzazione» dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, a proposito delle decisioni del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp sulla modifica del disciplinare del Freisa d’Asti Doc.
I cambiamenti, che riguarderanno già le bottiglie della vendemmia 2021, possono essere sintetizzati in due punti: semplificazione e comunicazione. Un po’ per andare incontro al favore del mercato e, di conseguenza, per avere maggiori possibilità di raccontare un vino che rappresenta allo stesso tempo il Piemonte e il Monferrato. Un totale di circa 200 ettari coltivabili in quasi tutta la provincia di Asti, con particolare riferimento alla parte Nord-Ovest verso il Torinese, e una versatilità racchiusa nelle sue molteplici declinazioni: vino fermo, superiore, frizzante e spumante, con l’aggiornamento del disciplinare il Freisa si prepara a acquisire un volto nuovo e una nuova interpretazione, mantenendo radici ben piantate nella tradizione del suo riconoscibile carattere.
Doc dal 1972, il Freisa ha origini antiche. Le sue tracce compaiono, per la prima volta, più di cinquecento anni fa in un documento riferito al territorio attualmente compreso tra i Comuni piemontesi di Pinerolo e Carmagnola.
Novità anche per il Canelli che ha ottenuto il riconoscimento della docg. L’approvazione e’ arrivata – informa Confagricoltura Piemonte – dal Comitato Nazionale Vini. Il Canelli docg si otterra’ da vigne coltivate col solo vitigno Moscato bianco nei comuni di Bubbio, Calamandrana,
Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, San Marzano Oliveto, Moasca e Loazzolo in provincia di Asti e nei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie e Santo Stefano Belbo in provincia di Cuneo.
Sono inoltre stati modificati – informa Confagricoltura – i disciplinari di produzione delle doc Freisa d’Asti e Barbera
d’Alba e delle docg Gavi e Asti.
“La docg Canelli – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – offrira’ nuovi stimoli per il miglioramento qualitativo a un gruppo di produttori in costante crescita, fortemente impegnato per la valorizzazione dell’identita’ territoriale del prodotto principe delle colline del Moscato”.
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