Da una storia d’ amore nasce la tenuta di Fontanafredda, sulle colline del Barolo attorno ad Alba, in Piemonte. Fontanafredda venne infatti acquistata dal re Vittorio Emanuele II come dono per la “Bella Rosina”, Rosa Vercellana, donna popolana, dapprima sua amante e poi sposata in nozze morganatiche (celebrate fra persone di ranghi nobiliari diversi).
E nella casa principale è ancora possibile ammirare le camere da letto – separate – della Bela Rosina e del re Vittorio Emanuele II, le biciclette che usavano per le passeggiate nel bosco, le sale da pranzo, i piatti realizzati da Richard Ginori con l’ emblema di Rosa Contessa di Mirafiori. Insomma, si respira la storia a Fontanafredda, in ogni angolo di questi 120 ettari di bosco e soprattutto vigneti
Oggi quella tenuta è diventato un Villaggio Narrante con tanto di hotel, centro convegni, ristoranti e cantine.
40mila alberi danno vita al Bosco dei Pensieri con percorsi per camminate e tappe segnate da scritte e ricordi di grandi maestri della letteratura e della filosofia.
È rimasto intatto il villaggio, così com’ era nei secoli scorsi, con chiesa, scuola e dove vivono tuttora una dozzina di famiglie
Ma Fontanafredda è famosa nel mondo soprattutto per i suoi vini. Circondata da un anfiteatro di vigneti coltivati – con metodo bio – a uve nebiolo per il Barolo e le Cantine sono state selezionate fra le migliori 100 in Europa, con un vino che viene esportato in tutto il mondo.
Ed infine tutti a tavola con il piatto reale e principesco della cucina piemontese, i ravioli al plin preparati dalla famiglia di chef Alciati, senz’ altro uno dei piatti preferiti dal Re Vittorio Emanuele II e dalla sua Bela Rosin
DALLA THYSSEN A BRANDIZZO, NON CAMBIERA’ MAI NULLA Next Post:
COLTIVARE, OASI DI RELAX E DI GUSTO