Francese, inglese, spagnolo, lingue slave. Romanesco, pugliese, siciliano, veneto. In questi giorni stiamo sentendo mille idiomi diversi passeggiando per Torino e per le strade del Piemonte. E poi, ovunque, pulmann, camper, guide turistiche con il classico ombrellino o bandierine. Code di fronte a bar e ristoranti. Hotel e parcheggi con la scritta “completo”. Erano anni che non vivevamo un maggio di boom turistico così, nei nostri territori.
Eurovision, Salone del Libro, Giro d’ Italia, Finale di Champions League femminile, Raduno dei Bersaglieri a Cuneo. Sono i principali eventi e manifestazioni che hanno il Piemonte come centro organizzativo e polo d’ attrazione. E questo conferma quanto andiamo dicendo da anni, anche su questa rubrica.
Scusate l’ autocitazione, ma da anni ripetiamo che i turisti non si muovono a caso. Seguono eventi e manifestazioni, colgono l’ occasione per visitare una città e una regione soprattutto se attratti da uno specifico richiamo. C’è anche il visitatore che arriva senza una precisa motivazione e solo per visitare un territorio, ma la maggioranza va al seguito di un appuntamento particolare. Nella settimana dell’ Eurovision, Torino ha avuto un incremento del 68 per cento di turisti, il 40 per cento di stranieri. A Cuneo sono giunte più di 100mila persone per il 69.mo Raduno dei Bersaglieri.
Insomma, in Piemonte a maggio, si è nuovamente respirato quel clima multicolore, quel miscuglio di lingue e costumi di 15 anni fa, quando c’ erano i Giochi Olimpici Invernali del 2006. Poi calò il silenzio e il buio, complici amministrazioni territoriali che propagandavano la “decrescita felice”. Adesso sembra che tiri un’ aria diversa. Speriamo. Perché – ne siamo davvero convinti – non bastano campagne promozionali o soldi spesi per pubblicità che vedono in pochi: spesso sono soltanto un buco nell’ acqua. Il turista arriva, soggiorna e spende se è attratto da un evento specifico. E allora avanti con mostre, concerti, manifestazioni, purchè abbiano un richiamo internazionale e non si pensi, sempre e solo, a coltivare il nostro piccolo orticello.
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