“Cè per il Che” è il nuovo libro edito dal ValsusaFilmFest, con il contributo del Sistema Bibliotecario Valsusa, che racconta le emozioni del viaggio di due valsusini verso il luogo del martirio di Ernesto Che Guevara. Si tratta del diario del viaggio sulle orme Che Guevara intrapreso nel 1984 da Cesare Carlo Favro con Roberto Plano. Un diario che Luca Giai ha voluto riprendere in mano per darlo alle stampe, lasciandolo così per sempre patrimonio di tutti.
Un diario che unisce San Giorio e La Higuera attraverso la figura di Cesare Carlo Favro. Classe 1947, Comunista, Sindaco, Ferroviere, Fotografo, Thailandese d’adozione, Viticultore, il più giovane pensionato d’Italia. Una vita avventurosa, sempre. E sempre controcorrente. Una passione smisurata per i viaggi, di cui mi ha lasciato i diari personali: Amazzonia, America Latina, Thailandia, India, ma anche Parigi, l’America coast to coast. Ma “Il Viaggio” è stato quello alla ricerca del luogo in cui venne ucciso nell’ottobre del 1967 Ernesto Che Guevara. Un viaggio rimandato per anni e poi realizzato nel 1984, con un reportage fotografico d’eccezione. Immagini presentate in quegli anni Ottanta al “Festival dell’Unità” di San Giorio e poi messe in archivio. Ma nel 2017 ecco giungere l’anniversario dei 50 anni dalla scomparsa del Che. E allora cosa fare? Lo rivela Luca Giai: “Ovviamente lavorare ai fianchi Cesare per convincerlo a riprendere in mano quelle foto ingiallite e ripresentarle al pubblico. Non nascondo le litigate e le mandate a quel paese. Ma alla fine il nostro Cè ha ceduto e si è messo sotto a lavorare sodo per realizzare una presentazione dettagliata e precisa. E così il 12 ottobre del 2017, a 50° dall’uccisione del Che a La Higuera, ecco che al centro polivalente di San Giorio Cesare Favro ha presentato il suo “Viaggio sulle Orme del CHE”.
Luca Giai spiega il lavoro svolto per arrivare al libro: “Quell’immane lavoro di selezione, organizzazione e predisposizione testi e immagini per il 50° di Che Guevara offre ancora oggi la possibilità di un ulteriore omaggio a Cesare Favro. Grazie alla disponibilità delle sorelle di Cesare, Alida e Marina, che mi hanno donato una copia dell’hard disk dell’inseparabile PC di Cesare e grazie alla sensibilità del ValsusaFilmFest e al contributo del Sistema Bibliotecario Valsusa, quel lavoro oggi si è potuto tradurre in un libro-diario di viaggio che rende omaggio a due miti: il mito internazionale di Ernesto Che Guevara e il nostro mito sangioriese Cesare Carlo Favro. Io ho avuto l’onore di poter solo dare organicità al lavoro fatto da Cesare. Tutto ciò che è contenuto nel libro, fatte salve le prefazioni, è dunque tutto frutto dell’ingegno e della sensibilità di Cesare. Ho voluto che il diario rimanesse in prima persona, perché sicuramente scorre meglio e poi, con un filo di romanticismo, perché penso possa aiutarci a vedere e sentire ancora Cesare qui in mezzo a noi con la sua testa dura, ma col suo grande cuore”.
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