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IL NIZZA DOCG COMPIE 20 ANNI

by • 19 novembre 2022 • CINQUE SENSIComments (0)991

Siamo negli anni ’50, gli anni dell’espansione, del commercio, di chi si sposta in città per lavorare in fabbrica e di chi resta invece in collina a lavorare la terra.  Il vino inizia lentamente ad abbandonare il suo ruolo di alimento “che sostiene”: quello delle nostre zone è infatti ricco, corposo, e a quei tempi veniva venduto principalmente sfuso in damigiane.
A poco a poco, una piccola area del Monferrato Astigiano stava iniziando a farsi conoscere meglio: “La Barbera di Nizza”, un riferimento sicuro quando si parlava di vigne, uva e vino di qualità. Gli operatori del settore ne parlavano bene, senza indugio.  Fu così che, a ogni nuova gemma di vite, iniziava a prendere forma un pensiero condiviso da chi metteva a frutto il proprio saper fare nel produrre vino eccellente…

Il tempo passa, e arriviamo a fine anni ’90: tra i produttori si fa strada la consapevolezza di dover legare con nodi indissolubili il vino al proprio territorio d’origine, per preservarne – in primis – la qualità e per poterlo comunicare meglio.

Nel 1996 prende corpo il progetto di dividere le denominazioni in sottozone; durante la vendemmia del 2000 nascono le tre sottozone della Barbera d’Asti DOC, tra cui proprio “Nizza”, fortemente voluta da un gruppo di produttori di alcuni di quelli che oggi sono a tutti gli effetti i Comuni del Nizza che si sono prodigati, spinti dalla passione per il proprio vino.
“Le Vigne del Nizza”: questo il nome che suggella l’unione e mostra la chiarezza di obiettivi delle persone che ne fanno parte.
Un altro passo verso una nuova realtà era stato fatto.

Una volta diventata ufficiale la sottozona Nizza, l’entusiasmo tra i produttori era all’apice: tra l’orgoglio di vedere la parola “Nizza” in etichetta e l’emozione di far parte di un gruppo sempre più grande, il gioco stava iniziando a farsi davvero serio.

Nel 2002 questa voglia di crescere insieme viene sancita da un evento che cambierà tutto: viene infatti fondata L’Associazione Produttori del Nizza, alla quale aderiscono subito le aziende leader nel mondo per la produzione del vino locale.
L’obiettivo principale è chiaro: arrivare alla docg.
Preservare la qualità e portare il Nizza al giusto livello di riconoscimento è un’evoluzione naturale: giovani produttori e cantine storiche iniziano quindi a confrontarsi e ad affrontare – uno dopo l’altro – tutti gli step necessari.

Insieme si può fare tanto, e restare uniti lavorando sodo è ciò che ha caratterizzato ogni membro dell’Associazione Produttori del Nizza, fin dal primo giorno.

Finalmente, il 1° luglio 2016, i produttori del Nizza posso scrivere in etichetta”Nizza docg”: “un nome breve, che condensa il concetto di terroir” come lo descrivono le parole di Gianni Bertolino, allora presidente in carica.
È grazie al Rio Nizza, che attraversa l’area del Nizza docg, che si è potuto optare per questo nome breve ma così democraticamente rappresentativo di tutti i 18 Comuni nei quali si può produrre questo vino.
Si inizia a seguire il disciplinare, che prevede minimo 18 mesi di affinamento: infatti, la prima annata che riporta la docg Nizza è quella della vendemmia 2014.

Come l’acqua del Rio che gli ha dato il nome, tutto per il Nizza scorre fluido e naturale. Tra gli addetti ai lavori dell’Associazione inizia a circolare una frase frequente: “il Nizza non si ferma mai”. La famiglia del Nizza, quella dei produttori, dei lavoratori e dei suoi appassionati, cresce così a ritmo costante.

I traguardi raggiunti sono solo nuovi incentivi a salire più in alto, e tutti lavorano insieme con la consapevolezza di essere ognuno un elemento fondamentale per fare avanzare sempre di più un territorio ricco, da scoprire in tutte le sue sfaccettature.
Con questi primi #20anniperilnizza, una visione ancor più alta si è materializzata nel futuro dell’Associazione: e di certo, con la determinazione e l’entusiasmo che caratterizza i produttori del Nizza, questa storia continuerà riempiendosi di altri capitoli emozionanti ancora da scrivere…
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